L'altro autoritratto

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    Progetto fotografico basato sull’autoritratto-ombra, un tema che cerca di scovare la nostra “doppia” personalità, ovvero la figura umana reale e la figura dell’ombra.

    Se mettiamo la nostra immagine davanti ad uno specchio, esso rifletterà la nostra forma reale, imitando il nostro aspetto, al contrario la nostra ombra è molto più ambigua, sembra quasi avere una propria vita, sempre attaccata a noi, più alta la sera e più bassa a mezzogiorno, più grassa quando vicino a noi e più snella mentre si allontana, cambia non solo al passaggio della luce ma trasforma la sua forma a seconda del paesaggio su cui è proiettata, possiamo dire che è una dimensione in continua mutazione.

    Per la realizzazione del progetto ho preso spunto dai grandi fotografi della storia Lewis Hine, Walker Evans, André Kertész e Giacomo Brunelli.

    Tutta la serie di scatti è stata scattata utilizzando la luce naturale del sole, aspettando il momento che ritenevo più adatto, cercando di osservare il cambiamento della luce e le modifiche che venivano istantaneamente applicate sulla mia ombra. Ho cercato persone, paesaggi, piante, sculture, forme, linee e geometrie che potessero entrare a far parte della mia composizione fotografica.


    I file RAW sono stati poi post-prodotti su Lightroom effettuando principalmente una conversione da colore a bianco e nero, successivamente ho aggiustato i vari parametri base di luci e le ombre, aggiunta una curva di viraggio, dettagli e correzioni riguardo alla lente. Volevo adottare uno stile di elaborazione che funzionasse su tutta la serie per fornire coerenza nella presentazione finale, enfatizzando l’ombra e i suoi vari aspetti.

    Autobiografia

    Il “mio” paesaggio

    Ci sono luoghi che nessuno ha mai visitato, luoghi irraggiungibili, sono i luoghi dove l’ombra giace.

    Forme

    Dritte o curve, frastagliate o regolari.

    C’è chi vede solo la sua ombra unirsi con il paesaggio per “creare” un disegno, io cerco forme e linee per soddisfare l’occhio di chi osserva.

    Mostri

    Sono forme viventi oppure è solo un gioco di luce?

    La mente cade molto spesso in inganno quando vediamo forme ambigue, facendo riaffiorare sia paure che stati di divertimento.

    Relazioni

    Sono anime che vogliono comunicare tra loro.

    Questo è il loro paesaggio, le loro relazioni, la loro dimensione.

    L’idea di fondo era quella di portare lo spettatore ad esplorare le varie personalità della mia ombra in contesti dove sono solito a scattare.   La scelta del bianco e nero mi ha portato ad una maggiore sicurezza nel pre-visualizzare in testa gli scatti, questo ha valorizzato i soggetti presenti nelle mie immagini.
    Va sottolineato “l’aiuto” offerto dalla natura, dall’architettura e dalle persone comparse all’interno dell’immagine, tutti elementi importanti e graditi per l’ottima riuscita del progetto.
    La scelta del formato verticale è associata alla “verticalità dell’ombra” che richiama quella dell’essere umano.

    Bibliografia e Sitografia

    Libri:

    • L’occhio del fotografo di Michael Freeman
    • L’arte della fotografia digitale in bianco e nero di Marco Fodde

    Siti Internet: