Le panchine sono luoghi di passaggio, di sosta, di riflessione, ci invitano a guardare oltre la superficie e a scoprire la bellezza nascosta nella quotidianità.
Sono testimoni silenziosi delle nostre esperienze, delle nostre emozioni e dei nostri pensieri. La maggior parte delle volte siamo attratti dalla loro Semplicità, dalla loro bellezza e dalla loro capacità di raccontare una storia senza parole. Possiamo cogliere la loro solidità e la loro fragilità, possiamo catturare i dettagli, le texture, i colori e le forme, creare immagini che evocano un'emozione, un ricordo o un sogno. Le panchine ci invitano a fermarci, a sedersi e a guardare il mondo Intorno a noi. Ci offrono una finestra sulla vita delle persone e sui loro sentimenti.
Ma quando sono vuote, diventano simboli di un'umanità che cerca un momento di pace e di riflessione. Sedersi su una panchina vuota può essere un'occasione per guardare dentro sé e riflettere sui propri pensieri e sui propri sentimenti. Ci fanno riflettere sulla transitorietà della vita e sull'importanza di godere ogni momento che abbiamo a disposizione.
Questo progetto fotografico nasce dalla necessità di raccontare delle storie immaginarie, attraverso dittici che vedono la l'incontro tra uomo e panchina, creando cosi storie di uomini e donne, le loro storie.